Genesi 32:18

9 Versetti 9-23

Quando si teme dovrebbe abbondare la preghiera: tutto quel che ci causa timore va messo sotto le nostre ginocchia, cioè davanti al nostro Dio. Giacobbe aveva prima visto le sue guardie angeliche, ma in questa prova si rimise a Dio, non ad essi, sapendo che essi sono i suoi servitori, Ap. 22:9. Non ci può essere modello migliore di vera preghiera se non questo. C'è qui un riconoscimento grato dei favori precedenti immeritati, una umile confessione di indegnità, una dichiarazione delle proprie paure e dei propri guai, un totale affidamento al Signore e un riporre ogni speranza in Lui. Ciò che di meglio possiamo dire a Dio in preghiera è quello che Egli ha detto a noi. Così egli fece del nome del Signore la sua forte rocca e non poteva che essere al sicuro. La paura di Giacobbe non lo fece cadere nella disperazione, né la sua preghiera lo fece abusare della clemenza di Dio. Dio risponde alle preghiere insegnandoci a mettere ordine ai nostri affari giustamente. Per rappacificarsi con Esaù, Giacobbe gli inviò un dono. Non dobbiamo mai disperare di riconciliarci con quelli molto arrabbiati con noi.

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